E’ morto Buk, infallibile pastore tedesco della Polizia Penitenziaria

Aug

14

2019
Buk con il suo conduttore Francesco Napolitano
Buk con il suo conduttore Francesco Napolitano

 

Oltre 700 interventi, moltissimi conclusi positivamente, con arresti, fermi e ritrovamenti che hanno riempito le cronache: questo l’invidiabile “stato di servizio” di Buk, il cane antidroga di 8 anni del distaccamento di Avellino che è morto pochi giorni fa.

Se l’è portato via un male insidioso, lasciando senza “collega” il conduttore Francesco Napolitano, che lo aveva formato e addestrato fin da cucciolo: “Un’attitudine straordinaria, un carattere tranquillo particolarmente adatto alle operazioni contro il traffico e lo spaccio: aveva otto mesi quando l’ho portato al Gruppo Cinofili di Asti per le prime selezioni, superate brillantemente. Negli ultimi sette anni abbiamo formato un binomio estremamente affiatato: ma non tutti i cani avviati all’attività antidroga diventano poi realmente operativi”.

Buk era nato nel giugno 2011 da una cucciolata avellinese: la madre, assegnata al servizio di rappresentanza, aveva partorito 10 cagnolini e dai “fratellini” è uscito anche un altro cane assegnato allo stesso distaccamento campano. Il cui responsabile, Ispettore Catalano, si dice particolarmente orgoglioso di un riconoscimento speciale assegnato di recente al valoroso pastore tedesco: “In occasione del 202° Anniversario della Polizia Penitenziaria è stato il ministro Luigi Di Maio a tributargli un elogio per i successi ottenuti, non solo all’interno degli istituti penitenziari, ma anche negli interventi esterni condotti in sinergia con altre forze di polizia”.

Tutto frutto della dura preparazione, che prosegue anche durante il servizio, e dell’indispensabile feeling che si stabilisce con il conduttore: “Mi mancherà molto e non sarà facile sostituirlo – riconosce Napolitano – ma la nostra opera di prevenzione non può arrestarsi: a breve partirà un’altra selezione e spero di trovare un compagno di lavoro straordinario come Buk”.