Lesioni reali e incidenti falsi, arrestati 8 truffatori di assicurazioni

Apr

15

2019
Agenti del Nucleo Investigativo Centrale in azione
Agenti del Nucleo Investigativo Centrale in azione

 

A Palermo delle prime luci dell’alba, il reparto Polizia penitenziaria della Casa Circondariale “Pagliarelli”, con la direzione operativa del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria di Roma e il coordinamento del Nucleo Investigativo Regionale di Palermo e Bari, ha eseguito unitamente ai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del capoluogo siciliano, 8 provvedimenti di fermo, emessi dalla Procura della Repubblica di Palermo, per i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata, lesioni aggravate, usura, estorsione, peculato e reimpiego.

L’operazione ha permesso di sgominare un enorme giro di affari per oltre 1,6 milioni di euro, in cui risultano danneggiate quasi tutte le compagnie assicurative. Oltre all’arresto delle 8 persone – fra pregiudicati, professionisti e dipendenti di strutture ospedaliere, indagate a vario titolo -, sono state sequestrate tre società, alcune autovetture, un natante da diporto, nonché numerosi conti correnti bancari, polizze vita e liquidità per un valore complessivo di stima di oltre mezzo milione di euro.

Le indagini hanno consentito di delineare le condotte criminali dell’organizzazione, dedita alla pianificazione di falsi incidenti stradali che consentivano di ottenere ingenti risarcimenti per danni fisici procurati a soggetti compiacenti, che si prestavano anche a gravi menomazioni fisiche. A fronte di minime ricompense alle vittime, la banda di truffatori, che si avvaleva delle prestazioni di compiacenti professionisti, intascava ingenti rimborsi assicurativi.

L’inchiesta ha messo in luce un complesso spaccato criminale, fatto di “reclutatori” che agganciavano le vittime tra le fasce più deboli della società; di “ideatori” che individuavano luoghi non vigilati da telecamere, veicoli per inscenare gli eventi e falsi testimoni; di “boia-spaccaossa” che procedevano alle materiali lesioni fisiche degli arti superiori ed inferiori; di “medici compiacenti” che redigevano perizie mediche di parte; di “centri fisioterapici” che attestavano cure alle vittime mai effettivamente somministrate; di strutture criminali organizzate che acquistavano le “pratiche”, mettendo al lavoro avvocati o sedicenti tali, e studi di infortunistica stradale che gestivano l’iter finalizzato al risarcimento.

Accertata inoltre una nuova tipologia di truffa, con falsi sinistri perpetrati a bordo di navi con percorrenza nazionale, dove venivano inflitte menomazioni fisiche a vittime consenzienti finalizzate al risarcimento assicurativo.