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Formalmente istituita nel 1985 in sostituzione della fanfara, la Banda Musicale del Corpo ha sede presso la Scuola di Formazione e Aggiornamento del Corpo di Polizia e del personale dell’Amministrazione penitenziaria di Portici (NA), ospitata dal famoso Palazzo Valle, già sede delle Guardie del Corpo di Ferdinando IV di Borbone.

È costituita da sessanta elementi, tutti appartenenti alla Polizia Penitenziaria, diplomati presso i conservatori di musica italiani. ogni anno partecipa alla tradizionale e solenne cerimonia dell’Annuale del Corpo, che si svolge a Roma alla presenza del Presidente della Repubblica.

Dall’anno di istituzione fino al 2006 è stata diretta dal maestro Luigi D’addio annoverando innumerevoli concerti tra cui ricordiamo quelli tenuti al Teatro dell’Opera di Roma; all’Auditorium di Santa Cecilia in Roma; Teatro Bellini di Catania; Teatro Regio di Torino; Auditorium G.Verdi di Milano; Festival dei due mondi di Spoleto; 140° anniversario della riunione del primo Parlamento d’Italia a Torino; ha partecipato, inoltre, alle cerimonie relative ai Campionati Mondiali di Nuoto, Campionati mondiali di Volley, Campionati Mondiali Militari ed ai World Equestrian Games. Dal 2006 al 2009 è stata diretta dal maestro Natale Mario Chillemi esibendosi presso il teatro delle Muse di Ancona, il Parco della Musica di Roma ed è stata l’unica banda musicale ad esibirsi all’interno del Colosseo. Dal 2008 in attuazione del D.P.R n. 276 del 2006 la è diventata “Banda Ministeriale” e dal 2010 è diretta dal maestro Fausto Remini, sotto la cui guida si è esibita in svariati concerti, tra cui: “Roma Capitale” , “Natali di Roma”, “Arena Villa Vitali” di Fermo, “Salone della Giustizia 2010” svoltosi a Rimini, “Salone della Giustizia 2012 svoltosi a Roma ed ha partecipato, inoltre, al Campionato Mondiale delle 6 Nazioni di Rugby del 2010. Dal maggio 2012 al Maestro Direttore si affianca il Maestro Vice Direttore Filippo Cangiamila.

In virtù dell’elevato livello artistico, più volte riconosciuto attraverso l’apprezzamento manifestato dal pubblico e, soprattutto, dal giudizio positivo espresso dalla critica, il Complesso Bandistico si esibisce in importanti manifestazioni di carattere nazionale e internazionale, rappresentando il Corpo e, più in generale, l’intera Amministrazione Penitenziaria. Da evidenziare la partecipazione di alcuni componenti della Banda Musicale al concerto internazionale interforze, nell’ambito del quadro delle iniziative giubilari, innanzi al Pontefice Giovanni Paolo II, tenutosi presso la sala Nervi in Vaticano, in rappresentanza delle forze di polizia di 149 Nazioni.

Cenni Storici

banda Formalmente istituita nel 1985 in sostituzione della fanfara, essa ha sede presso la Scuola di Formazione ed Aggiornamento del Corpo di Polizia e del personale dell’amministrazione penitenziaria di Portici (NA), ospitata dal famoso Palazzo Valle, già sede delle Guardie del Corpo di Ferdinando IV di Borbone.

È costituita da sessanta elementi, tutti appartenenti alla Polizia Penitenziaria, diplomati presso i conservatori di musica italiani. ogni anno partecipa alla tradizionale e solenne cerimonia dell’Annuale del Corpo, che si svolge a Roma alla presenza del Presidente della Repubblica.

Dall’anno di istituzione fino al 2006 è stata diretta dal Maestro Luigi D’addio annoverando innumerevoli concerti tra cui ricordiamo quelli tenuti al Teatro dell’Opera di Roma; all’Auditorium di Santa Cecilia in Roma; Teatro Bellini di Catania; Teatro Regio di Torino; Auditorium G.Verdi di Milano; Festival dei due mondi di Spoleto; 140° anniversario della riunione del primo Parlamento d’Italia a Torino; ha partecipato, inoltre, alle cerimonie relative ai Campionati Mondiali di Nuoto, Campionati mondiali di Volley, Campionati Mondiali Militari ed ai World Equestrian Games.

Dal 2006 al 2009 è stata diretta dal maestro Natale Mario Chillemi esibendosi presso il teatro delle Muse di Ancona, il Parco della Musica di Roma ed è stata l’unica banda musicale ad esibirsi all’interno del Colosseo. Dal 2008 in attuazione del D.P.R n. 276 del 2006 la è diventata “Banda Ministeriale” e dal 2010 è diretta dal maestro Fausto Remini, sotto la cui guida si è esibita in svariati concerti, tra cui: “Roma Capitale”, “Natali di Roma”, “Arena Villa Vitali” di Fermo, “Salone della Giustizia 2010” svoltosi a Rimini, “Salone della Giustizia 2012 svoltosi a Roma ed ha partecipato, inoltre, al Campionato Mondiale delle 6 Nazioni di Rugby del 2010. Dal maggio 2012 al Maestro Direttore si affianca il Maestro Vice Direttore Filippo Cangiamila.

In virtù dell’elevato livello artistico, più volte riconosciuto attraverso l’apprezzamento manifestato dal pubblico e, soprattutto, dal giudizio positivo espresso dalla critica, il Complesso Bandistico si esibisce in importanti manifestazioni di carattere nazionale e internazionale, rappresentando il Corpo e, più in generale, l’intera Amministrazione Penitenziaria. Da evidenziare la partecipazione di alcuni componenti della Banda Musicale al concerto internazionale interforze, nell’ambito del quadro delle iniziative giubilari, innanzi al Pontefice Giovanni Paolo II, tenutosi presso la sala Nervi in Vaticano, in rappresentanza delle forze di polizia di 149 Nazioni.

Il Maestro, Commissario Fausto Remini è nato a Pomigliano d’Arco (NA) il 21 aprile 1972, diplomato in Pianoforte (con R. Ondato), Strumentazione per banda (con C. Guarino, A. Barbagallo, P. Ciacci), Composizione (con G. Vitale), Musica Corale e Direzione di Coro (con A. Borriello), presso il Conservatorio Statale di Musica “D. Cimarosa” di Avellino, ha studiato rispettivamente con: R. Ondato; C. Guarino, A. Barbagallo, P. Ciacci; G. Vitale; A. Borriello. Docente di scuola primaria per 9 anni.

È diplomato in Direzione d’Orchestra per l’Avviamento al Teatro Lirico nell’ambito dei “Corsi Internazionali di Alto Perfezionamento” presso l’Accademia Musicale di Pescara. Ha concluso il Biennio Abilitante di II Livello per la Formazione di docenti per le classi di concorso A31 e A32 presso il Conservatorio Statale di Musica “Marenzio” di Brescia.

Il Maestro Remini ha sempre svolto attività concertistica in numerose manifestazioni in qualità di pianista, direttore d’orchestra e di banda, compositore ed arrangiatore. Ha collaborato ad innumerevoli corsi di perfezionamento nazionali ed internazionali di vari strumenti, lavorando con illustri musicisti tra i quali: Conrad Klemm, Federico Mondelci, Gabriele Pieranunzi ed altri.

È stato Maestro collaboratore e Maestro alle Luci per 4 stagioni teatrali presso il Teatro “Bellini” di Napoli nell’ambito del Musical “Il ritratto di Dorian Gray”. Ha svolto le funzioni di Direttore musicale di alcuni musicals (Baby, The last five years) ed è autore del musical “La leggenda dell’aquila” in collaborazione con l’Officina Teatrale di Trento.

È stato arrangiatore di alcuni brani vocali per quintetto di Ottoni nell’incisione del disco “Alla corte di Gesualdo” ed arrangiatore ed orchestratore dell’Oratorio “Santa Chiara nova stella” eseguito presso il Monastero di Santa Chiara a Napoli, in occasione dell’inaugurazione della locale Cappella. Ha inoltre pubblicato, per la Casa Editrice Soundbox, i brani: Linus marcia sinfonica per banda - Ironhouse e Saltellando marce militari per banda - Sonatina per flauto e pianoforte op. 01.

Il Maestro Fausto Remini è stato nominato con Decreto del Direttore Generale del Personale e della Formazione del 21 dicembre 2009.

L'esigenza di mantenere viva la memoria dei Caduti del Corpo di Polizia Penitenziaria esprime il senso di appartenenza e la gratitudine verso coloro che hanno sacrificato la vita a difesa delle Istituzioni e per la democrazia del nostro Paese.

Mantenere vivo questo ricordo, condividerlo, trasmetterlo alle nuove generazioni, attraverso atti simbolici come, ad esempio, l'intitolazione di strutture dell'Amministrazione, vie, piazze ai Caduti della Polizia Penitenziaria, oppure attraverso iniziative editoriali e cerimonie celebrative per ricordare il sacrificio dei caduti, ha l'obiettivo di rendere visibile e comunicabile l'identità e il valore del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Un popolo senza memoria è un popolo che non ha futuro, e la memoria, come la storia di popolo e di un paese, si costruisce anche attraverso il recupero della memoria dei fatti quotidiani. Nella "quotidianità" della nostra Amministrazione si inseriscono piccoli e grandi eventi, e, tra questi, un ruolo di primo piano lo assume il sacrificio di chi ha perso la vita svolgendo il proprio dovere al servizio della democrazia.

L'Amministrazione penitenziaria ha già da diversi anni avviato un lavoro di recupero della propria storia e della memoria, dando vita, tra le varie iniziative, a un progetto denominato "Progetto memoria". Questa sezione del sito è dedicata al ricordo dei Caduti e alle iniziative messe in atto per onorarne la memoria.

 

Caduti del Corpo

Decorati alla Memoria

Caduti dell'Amministrazione

L'azzurro delle fiamme sull'argento del campo, nel primo, sono i colori tradizionali del Corpo.

La fiamma rappresenta la speranza del recupero, nella società, della persona in espiazione della pena, compito istituzionale del Corpo (art. 27 Cost.).

La fascia diminuita di rosso ricorda il sangue versato dagli uomini del Corpo degli agenti di custodia e dalle vigilatrici penitenziarie - oggi Polizia Penitenziaria - a difesa delle istituzioni democratiche e delle sue Leggi.

La pezza onorevole del palato di quattro, nei colori tradizionali, è simbolo di fermezza e di stabilità nella missione assegnata.

Lo stemma è timbrato dalla corona d'oro dei Corpi di polizia ed è circondato da fronde di quercia e di alloro, legate entrambe da nastro tricolore.

I peculiari compiti istituzionali del Corpo sono anche richiamati nel motto: "Despondere spem munus nostrum" (garantire la speranza è il nostro compito), iscritto nella lista d'oro alla base dello stemma.

Ha sostituito dalla metà degli anni '50 il vecchio fregio dell'epoca monarchica, raffigurante un'aquila in rilievo di colore argento all'interno di uno scudo con fondo azzurro e bordato in argento. In basso era presente il monogramma "RI" a lettere affiancate, in argento e rilievo. Sopra lo scudo era presente una stella a cinque punte, argentata ed in rilievo anch'essa.

Il fregio attuale rappresenta una torcia con fiamma a due fronde di alloro zigrinato. Al centro, sulla torcia è ricavato uno scudetto con fondo blu e bordato in argento che porta impresse le lettere "RI" sovrapposte anch'esse argentate.

Modalità di pagamento della sanzione:

  • entro i 5 giorni dalla notifica, nei casi consentiti dalla legge;
  • entro i 60 giorni dalla notifica;
  • oltre i 60 giorni dalla notifica.

Versamenti

  • su conto corrente postale n. 89615769, intestato a Ministero della Giustizia - DAP - Servizio di Polizia Stradale, utilizzando il bollettino allegato al verbale; nel caso di utilizzo di altro bollettino, riportare nella causale il numero del verbale;
  • tramite bonifico bancario su Iban n. IT83T0760103200000089615769, avendo cura di riportare nella causale il numero del verbale;
  • direttamente presso l'Ufficio in intestazione del verbale.

In tutti i casi vanno sempre aggiunte le spese di notifica riportate nella relata di notificazione annessa al verbale. In caso di mancato pagamento e in assenza di ricorso entro i termini previsti di cui al punto seguente, il verbale diventa titolo esecutivo.

Ricorsi/tempi/modalità
Il ricorso può essere presentato:

  • alla Prefettura/Ufficio Territoriale del Governo del luogo in cui è stata commessa l'infrazione indicata nel verbale di contestazione anche tramite l'Ente Accertatore, nel termine perentorio di 60 giorni, decorrenti dalla data di notifica del verbale, con lettera raccomandata AR;
  • al giudice di Pace indicato nel verbale, nel termine perentorio di 30 giorni, con lettera raccomandata AR, ovvero a mano presso la cancelleria del Giudice di Pace.

I due ricorsi sono alternativi.

Obbligo esibizione documenti
L'esibizione dei documenti, quando richiesto nel verbale, deve avvenire presso qualsiasi ufficio o comando di polizia entro il termine di 30 giorni dalla notifica, unitamente al verbale stesso. In alternativa possono essere spediti in copia mediante raccomandata AR, via mail/pec all'Ufficio in intestazione del verbale, con autocertificazione allegata che ne attesti la conformità agli originali. La mancata presentazione dei documenti richiesti nei termini prescritti comporterà la sanzione prevista dall'art. 180/8" del Codice della Strada.

Sottrazione punti dalla patente di guida
La eventuale sottrazione di punti dalla patente, indicati nel verbale, avverrà solo a conclusione del procedimento, con comunicazione ufficiale a cura dell'Archivio Nazionale degli Abilitati alla Guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Protezione dei dati personali
Ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 13, Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (codice in materia di protezione dei dati personali), e degli artt.13 e 14 dci Regolamento (UE) n. 2016/679, i dati personali acquisiti sulla base dell'attività di accertamento dei verbali saranno trattati secondo la normativa indicata e tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, Iiceità, trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Il conferimento dei dati personali ha natura obbligatoria e l'eventuale rifiuto opposto è sanzionato nei termini di legge. I dati raccolti sono finalizzati esclusivamente all'espletamento dell'attività amministrativa o penale che discende dall'applicazione delle sanzioni previste dal presente verbale e saranno comunicati solo ai soggetti interessati, esclusivamente per adempimenti connessi a tale attività. II trattamento potrà essere effettuato con sistemi manuali oppure automatizzati atti a memorizzare, gestire e trasmettere i dati stessi, con logiche strettamente correlate alle finalità sopraindicate. Il titolare del trattamento è il Ministero della Giustizia Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, avvalendosi anche di responsabili e/o incaricati espressamente individuati. Il diritto di accesso ai sensi delI'art.7 e ss. del D.Lgs. 196/2003 e successive modificazioni, potrà essere esercitato dall'interessato rivolgendosi all'Ufficio di cui all'intestazione del verbale.

L’Ufficio per la Sicurezza Personale e per la Vigilanza (U.S.Pe.V.) è stato istituito con D.M. 31 marzo 2004.

Con P.C.D. dell’8 settembre 2015, viene articolato in due Reparti:

  • Reparto “Sicurezza del Ministero”, con sede presso il Ministero di Giustizia, che attende ai servizi di vigilanza, sorveglianza e controllo della sede ministeriale e delle persone che ivi operano ed accedono, tutela, scorta e protezione del Ministro, dei Sottosegretari di Stato e delle altre personalità soggette a misure di protezione.
  • Reparto “Sicurezza organi centrali”, presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, con compiti di vigilanza, sorveglianza e controllo delle strutture dipendenti dal Ministero, nonché di sicurezza delle persone che ivi operano ed accedono.

Il Comandante di ciascun Reparto viene individuato tra gli appartenenti al ruolo dei funzionari del Corpo.

L’ U.S.Pe.V. svolge i propri compiti nel rispetto delle più ampie direttive provenienti dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (UCIS), struttura interforze presente presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Con legge 30 giugno 2009, n. 85 viene istituita la Banca Dati Nazionale del DNA, presso il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, e il Laboratorio Centrale per la Banca Dati Nazionale del DNA presso il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Il D.M. 2 marzo 2016 ha istituito nell’ambito della Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento del DAP, l’Ufficio VI – Laboratorio Centrale Banca dati DNA “Grazia De Carli”, con il compito di curare l’organizzazione ed il funzionamento del “Laboratorio Centrale” e relazioni con l’Autorità Giudiziaria e i servizi di polizia giudiziaria.

Presso il Laboratorio Centrale presta servizio il personale appartenente ai Ruoli Tecnici del Corpo di Polizia Penitenziaria, i cui compiti istituzionali sono disciplinati nel D.Lgs 162/2010 per le finalità specificamente connesse con la Banca Dati Nazionale del DNA. L’impiego di personale dotato di una elevata formazione scientifica universitaria e post-universitaria nei settori della biologia forense e dell’informatica ha consentito e consente tuttora alla Polizia Penitenziaria di rappresentare un punto di riferimento imprescindibile e di eccellenza.

Sin dal dicembre 2017, dopo aver raggiunto con successo l’accreditamento del Laboratorio Centrale (requisito normativo cogente), il personale dei Ruoli Tecnici del Corpo di Polizia Penitenziaria contribuisce alla piena funzionalità della Banca Dati Nazionale del DNA, soprattutto nei casi di maggiore rilevanza investigativa. L’ accreditamento, rilasciato a seguito della verifica degli Ispettori dell’Ente Italiano di Accreditamento ACCREDIA con cadenza annuale, è stato confermato anche per il 2023 alla data del 14 dicembre, a dimostrazione di come il Laboratorio Centrale sia motivo di orgoglio per il personale dei Ruoli tecnici e, in generale, per la la Polizia Penitenziaria.

Ministero della giustizia | Ufficio VI - Laboratorio centrale banca dati nazionale del DNA 'Grazia De Carli'

Il Nucleo Investigativo Centrale è incardinato nell’ambito dell’Ufficio del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Il N.I.C. è un reparto specializzato della Polizia penitenziaria che, come Servizio Centrale di Polizia giudiziaria, si occupa, in via prioritaria, di indagini in materia  di criminalità organizzata e terrorismo o che, in ragione della particolare complessità, non possono essere svolte dai reparti territoriali di Polizia penitenziaria.

Istituito con D.M. del 14 giugno 2007 è stato riorganizzato con il D.M. 28 luglio 2017, che ha stabilito le misure per la riorganizzazione  delle strutture, delle funzioni del Nucleo Investigativo Centrale e delle articolazioni territoriali, in attuazione dell’art. 11, comma 2, lettera b) del D.M. 2 marzo 2016.

Come Servizio Centrale di Polizia giudiziaria svolge, in via continuativa e prioritaria, le funzioni di polizia giudiziaria indicate nell’art. 55 c.p.p., alle dipendenze funzionali e sotto la direzione dell’autorità giudiziaria, per fatti di reato commessi in ambito penitenziario o, comunque, direttamente collegati ad esso. L’attività investigativa, di iniziativa o su delega dell'Autorità giudiziaria, è di regola svolta dal N.I.C. relativamente a:

  • delitti di criminalità organizzata nazionale e internazionale;
  • delitti di terrorismo, anche internazionale, ovvero di eversione dell’ordine costituzionale;
  • indagini per fatti che riguardano più istituti penitenziari ovvero interessano ambiti territoriali eccedenti la regione in cui è situato l’istituto;
  • indagini di speciale complessità che richiedono necessariamente l’impiego del N.I.C.

Il N.I.C., oltre a coordinare operativamente le attività di indagine delle 11 articolazioni regionali, è anche un osservatorio investigativo privilegiato, che attraverso l'analisi e il raccordo informativo studia le dinamiche dei fenomeni criminali, del terrorismo interno, del terrorismo internazionale e della radicalizzazione e del proselitismo in carcere, a tutela della sicurezza penitenziaria e pubblica.