Il NIC della Polizia Penitenziaria arresta pericoloso latitante

ago

27

2019
Agenti del Nucleo Investigativo Centrale
Agenti del Nucleo Investigativo Centrale

 

Ieri in serata, è stato arrestato il latitante Valentino Iuliano, noto pregiudicato del clan Cordaro, operante principalmente nel territorio di Tor Bella Monaca a sud est di Roma.

L’arresto è stato portato a termine dagli uomini del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) della Polizia Penitenziaria e della Squadra Mobile della Questura di Roma presso Monterotondo, comune a nord di Roma.

Il clan era già stato sgominato nel luglio 2016 con la “Operazione R9” che aveva portato all’esecuzione di 37 misure cautelari emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, molteplici episodi di spaccio, violazione della normativa sulle armi, riciclaggio, ricettazione, truffa ai danni dello Stato, falso, omicidio e tentato omicidio.

A fine maggio di quest’anno, Valentino Iuliano, ristretto in custodia cautelare proprio per quegli arresti, si era reso latitante a seguito di una errata dimissione, disposta dal giudice, dal carcere di Tolmezzo avvenuta dopo la sua assoluzione in altro procedimento penale. Da quel momento è stato dichiarato latitante dalla IV sezione penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e sono iniziate le ricerche.

Il NIC e la Squadra Mobile quindi, hanno iniziato una serrata ricerca del latitante effettuata con attività e tecniche ad ampio raggio che hanno monitorato gli spostamenti e i contatti dei familiari e delle persone più vicine allo Iuliano.

Sin dall’inizio, si è riusciti a comprendere che il latitante era stato prelevato dal carcere friulano con un’autovettura e portato in territorio romano, dal quale non è mai uscito; i movimenti di familiari e complici hanno sempre condotto gli investigatori nelle zone di Monterotondo, Mentana e dintorni.

In questo modo si è circoscritto il cerchio delle zone in cui si nascondeva il pregiudicato, dedicando molta attenzione ai contatti ed ai dialoghi dei soggetti intercettati, i quali fungevano da rete di protezione del latitante, soprattutto nei giorni festivi.

Ieri sera, gli spostamenti della madre e della sorella del fuggitivo, preceduti da una conversazione telefonica tra familiari che faceva riferimento in maniera criptica ad un incontro inusuale con altre persone “per prendersi un gelato insieme”, hanno messo in allerta gli investigatori che hanno intensificato i servizi di pedinamento ed appostamento che davano esito positivo. Verso le ore 21.30, infatti, i familiari si recavano in auto a Monterotondo dove, dopo un’attesa di circa 30 minuti, si incontravano col ricercato, arrivato a bordo di un altro mezzo, poi risultato noleggiato.

A quel punto gli agenti hanno bloccato Valentino Iuliano che non ha avuto il tempo di apporre alcuna resistenza o di fuggire. Lo Iuliano ora si trova ora ristretto presso il carcere di Regina Coeli in Roma, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Valentino Iuliano, è un personaggio criminale di primaria importanza nel contesto di Tor Bella Monaca. Il soggetto infatti, è attualmente imputato quale promotore di un agguerrito sodalizio criminale composto da decine di sodali, gran parte dei quali sono stati condannati con rito abbreviato a pesantissime condanne: oggetto delle contestazioni, oltre al traffico di droga, vi è la continua disponibilità di armi, anche da guerra, già oggetto di sequestro.

La pericolosità sociale e la continua disponibilità di armi da fuoco da parte di Iuliano, è peraltro certificata da diversi dati oggettivi. Oltre alle armi sequestrate in due diverse occasioni al sodalizio criminale da lui capeggiato (2 fucili AK-47, numerose pistole, un fucile a pompa e munizioni all’interno di un appartamento “bunker” del sodalizio, sito a Tor Bella Monaca), per ben due volte il medesimo, nonostante fosse stato da poco rimesso in libertà, era stato tratto in arresto dalla Polizia con armi al seguito.

Il primo episodio è del 2013, quando venne arrestato in possesso di una pistola cal. 38 e l’altro nel 2016, arrestato da personale della Squadra Mobile poiché trovato in possesso di un’arma da fuoco, una pistola semiautomatica, con relativo caricatore e munizionamento, pronta all’uso con il colpo “in canna”.