Carcere di Salerno: maxi-operazione del NIC, 47 arresti

feb

24

2021
Operazione del NIC di Salerno
Operazione del NIC di Salerno

 

Il Nucleo Investigativo Centrale – NIC – della Polizia Penitenziaria e il personale della Sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile di Salerno, coadiuvati dal personale delle Squadre mobili di Firenze, Napoli, Cosenza e Roma, dai reparti Prevenzione Crimine, dalle Unità cinofili e con il supporto aereo di un elicottero della Polizia di Stato, all’alba di oggi, hanno eseguito, nelle province di Salerno, Napoli, Firenze e Cosenza, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 47 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di due associazioni per delinquere finalizzate al traffico illecito di sostanze stupefacenti ed estorsioni.

L’operazione arriva al termine di lunghe e complesse indagini avviate nel primo semestre del 2019 dalla Squadra Mobile di Salerno, con il coordinamento dalla Direzione distrettuale antimafia, che avevano rilevato l’introduzione nella locale casa circondariale di apparecchi cellulari e sostanze stupefacenti da commercializzare nell’ambito della stessa struttura carceraria. Elementi che avevano trovato riscontro negli esiti di un altro procedimento istruito presso la stessa Procura, le cui attività d’indagine sono state condotte dalla Squadra Mobile insieme al Nucleo investigativo regionale del NIC della Polizia Penitenziaria della Campania.

Principale indagato e vertice dell’organizzazione, un detenuto 40enne, N.C., che si ritiene abbia organizzato all’interno dell’istituto un’autentica “piazza di spaccio” di droga e telefoni e continuato a impartire direttive ai suoi più stretti collaboratori esterni e a gestire, in due distinte zone della città di Nocera Inferiore, altrettante aree per la commercializzazione di stupefacenti. Tra i coinvolti all’interno del carcere anche un agente di Polizia Penitenziaria addetto ai reparti detentivi. Le indagini hanno accertato nello stesso istituto anche una seconda e analoga attività organizzata, gestita da detenuti e coordinata dal 33enne L.A.

Numerosi anche gli episodi di gravi violenze fisiche e aggressioni a detenuti che si rifiutavano di assecondare i promotori dell’attività criminale. Il modus operandi del traffico di stupefacenti era articolato secondo vere e proprie reti di spaccio che dalla struttura carceraria di Salerno si estendevano fino all’esterno. Alcuni detenuti erano addetti a nascondere la droga in intercapedini e armadietti nelle stanze di pernottamento, altri si occupavano di procurare sostanze tramite i familiari e altri ancora, autorizzati ai colloqui, le nascondevano nelle parti intime. All’esterno c’era chi, invece, si occupava di ricaricare schede postepay che servivano per pagare l’acquisto di stupefacente all’interno del carcere. Quanto ai cellulari, era possibile ordinare marca e modello, riceverli direttamente in carcere e pagare attraverso bonifici sulle postepay dedicate. I telefoni sembra venissero utilizzati non solo per conversazioni con i familiari ma anche per impartire direttive e ordini agli affiliati ai clan locali.

Durante tutta la fase delle indagini, con la collaborazione delle dirigenza del carcere e della Polizia Penitenziaria, sono stati effettuati diversi riscontri investigativi all’interno della struttura carceraria. Numerosi sono stati i sequestri di sostanza stupefacente, più di 30 i telefoni cellulari e circa 20 SIM.

“Un convinto ringraziamento“ è stato espresso dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Bernardo Petralia ”al direttore del NIC, il Comandante Augusto Zaccariello, e alle donne e agli uomini del Nucleo che, sotto il sapiente coordinamento della Procura della Repubblica di Salerno, hanno portato a termine con successo l’ennesima operazione investigativa. Il loro impegno e la loro professionalità costituiscono davvero un vanto per la Polizia Penitenziaria e, al tempo stesso, la migliore dimostrazione di quanto il prezioso e puntuale lavoro del nostro Corpo sia un presidio di sicurezza ben riconosciuto da tutti” .

Parole di elogio per il decisivo contributo alla riuscita dell’operazione sono state anche espresse, durante la conferenza stampa, dal procuratore e dal questore di Salerno.