INTITOLAZIONE DELLA CASA DI RECLUSIONE DI PALERMO UCCIARDONE ALLA MEMORIA DI CALOGERO DI BONA, MARESCIALLO DEGLI AGENTI DI CUSTODIA, Villarosa (EN), 29 agosto 1944 – Palermo, 28 agosto 1979

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Calogero Di Bona
Calogero Di Bona

Alla presenza del Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, del Provveditore Regionale per la Sicilia Gianfranco De Gesu e dei familiari di Calogero di Bona si svolge oggi, alle ore 11,00,  la cerimonia di intitolazione della casa di reclusione di Palermo Ucciardone alla memoria di Calogero Di Bona, Maresciallo degli Agenti di Custodia. 
Il Maresciallo Calogero Di Bona, vice comandante dello storico carcere palermitano, scomparve il 28 agosto 1979, giorno in cui, dopo essere uscito dall’istituto alle 14,05, si era recato a prendere un caffè con gli amici prima di fare ritorno a casa, in località Sferracavallo. Dopo oltre trent’anni dalla scomparsa, grazie anche alla caparbietà dei figli che hanno instancabilmente cercato la verità sulla scomparsa del padre e sui responsabili del feroce omicidio, rimasto irrisolto per decenni, è stato possibile ottenere la riapertura delle indagini. La Procura della Repubblica di Palermo ha identificato i responsabili sulla base di dichiarazioni fatte da alcuni collaboratori di giustizia. Calogero Di Bona fu dunque vittima di un feroce agguato della criminalità organizzata, che lo sequestrò e lo uccise per impedirgli di denunciare la grave situazione di illegalità della nona sezione e dell’infermeria dell'Ucciardone. Il giorno stesso della scomparsa, il 28 agosto 1979, il Maresciallo Di Bona fu strangolato e il suo cadavere bruciato su una graticola in località Cardillo. All’epoca dei tragici eventi il Maresciallo Di Bona aveva 35 anni, era sposato con la signora Rosa Cracchiolo ed era padre di tre bambini, Giuseppe, Alessandro e Ivan.

Il Maresciallo Di Bona è stato riconosciuto dal Ministero dell’Interno Vittima del dovere ai sensi della legge 466/1980
Il 19 settembre 2017 è stato insignito della Medaglia d'Oro al Merito Civile con la seguente motivazione
“In servizio presso la Casa Circondariale di Palermo Ucciardone, pur consapevole del grave rischio personale, con fermezza ed abnegazione improntava la propria attività lavorativa a difesa delle Istituzioni e contro le posizioni di privilegio tra i reclusi, fra i quali erano presenti alcuni nomi eccellenti della locale criminalità organizzata. Per tale coraggioso comportamento fu vittima di un sequestro senza ritorno che, solo in epoca recente, si è accertato essere culminato in un omicidio, di cui sono stati individuati e condannati all’ergastolo gli esecutori materiali, risultati appartenenti a cosche mafiose.
Nobile esempio di uno straordinario senso del dovere e di elevate virtù civiche, spinte fino all’estremo sacrificio”. Palermo, 28 agosto 1979

“A pochi giorni dalla cerimonia di intitolazione della casa circondariale di Palermo Pagliarelli alla memoria dell’Appuntato Antonio Lorusso – ha dichiarato Santi Consolo -  rendiamo onore a un altro eroe che ha sacrificato la sua giovane vita per onorare i valori della legalità e della democrazia. L’intitolazione della casa di reclusione dell’Ucciardone al Maresciallo Calogero Di Bona è una preziosa testimonianza che consegniamo alle giovani generazioni, a tutti i cittadini onesti e agli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria affinché l’estremo sacrificio dell’eroe Calogero Di Bona sia di esempio. La memoria dei nostri Caduti è un dovere che coltiviamo con la massima attenzione; tra le numerose iniziative intraprese in tal senso, ho disposto che venga completato il programma di intitolazioni degli istituti penitenziari ai Caduti appartenenti al Corpo degli Agenti di Custodia e al Corpo di Polizia Penitenziaria. In particolare -  conclude il capo del DAP - entro pochi mesi saranno intitolati tutti gli istituti della Sicilia.”

In ricordo del Maresciallo Di Bona lo scorso 23 settembre è stato piantato un albero nel Giardino della memoria di Capaci, sorto ai margini della carreggiata dell’autostrada A29, che porta il nome “Quarto Savona Quindici”,  nome in codice della scorta del Giudice Giovanni Falcone.