Lecce e Reggio Calabria, due detenuti salvati dalla Polizia Penitenziaria

set

04

2020
La Casa Circondariale di Lecce
La Casa Circondariale di Lecce

 

Nel giro di tre giorni la Polizia Penitenziaria ha effettuato due interventi di salvataggio di detenuti che stavano tentando il suicidio.

Ieri sera, verso le 20.15, il personale addetto alla vigilanza nel reparto C3 della Casa circondariale di Lecce è stato chiamato in azione dal compagno di cella di un recluso, che si era legato al collo un pezzo di stoffa collegandolo poi al sostegno della finestra. Gli agenti penitenziari sono immediatamente intervenuti, liberando il detenuto e adagiandolo a terra, in attesa delle prime cure prestate subito dopo dal personale sanitario.

“Si tratta di una persona arrivata due giorni fa da Taranto”, precisa Rita Russo, direttore dell’istituto di Lecce Nuovo Complesso e le ragioni del gesto dipendono probabilmente proprio dal trasferimento. Il tempestivo soccorso degli addetti ha evitato più gravi conseguenze e ora il detenuto sarà sottoposto a colloqui di sostegno psicologico dagli operatori del trattamento.

Un altro tentativo di suicidio si era verificato martedì scorso nel carcere “San Pietro” di Reggio Calabria: anche in questo caso le fatali conseguenze del gesto erano state scongiurate dall’intervento della Polizia Penitenziaria. Il detenuto, la cui cella era stata aperta per consentirgli l’accesso all’area passeggio del primo piano, è uscito di corsa nel corridoio cercando poi di scavalcare la ringhiera del ballatoio per lanciarsi nel vuoto. Gli addetti sono riusciti a impedirglielo e hanno portato il recluso in infermeria per un primo controllo, in attesa di affidarlo all’assistenza degli psicologi.