2 novembre, Nordio: “La mia gratitudine per i caduti dell’Amministrazione penitenziaria”

nov

02

2022
2 novembre il ministro Carlo Nordio commemora i caduti
2 novembre il ministro Carlo Nordio commemora i caduti

 

“La mia vicinanza non è soltanto l’ossequio formale di una tradizionale cerimonia, essa viene dal profondo del cuore, dalla mia esperienza di magistrato”. Parte da qui il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel suo intervento stamane alla commemorazione dei caduti dell’Amministrazione penitenziaria; parte da un ricordo ben preciso, l’omicidio di un agente di custodia ucciso dalle BR delle cui indagini si era occupato agli esordi della sua carriera da pubblico ministero.

Come ogni 2 novembre, la cerimonia si è tenuta nella sede del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dove è stata posta una corona sotto la lapide in memoria di magistrati, agenti di custodia, dirigenti penitenziari caduti nell’adempimento del dovere. Tutti i loro nomi sono stati letti. “Nomi che mi riportano indietro di tanti anni: a tutto il Corpo – ha aggiunto il Guardasigilli – porgo un particolare e riverente senso di gratitudine”.

“Il vostro compito è difficile perché le risorse sono inadeguate, le carceri sono sovraffollate, la normativa è incerta e la vostra tutela è precaria”, ha continuato Carlo Nordio. “La prima uscita pubblica del Ministro della Giustizia vuole esprimere la priorità della sua iniziativa per eliminare o almeno ridurre queste criticità”.  Ha poi dedicato qualche riflessione ai temi della presunzione d’innocenza e della certezza della pena, che sono “complementari”.

 

Prima del Ministro, era stato il Capo Dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria, Carlo Renoldi, a rendere omaggio ai caduti in questo 2 novembre: “E’ la data in cui la nostra comunità si ritrova per perpetuare la propria memoria e per rinnovare la promessa di un impegno al servizio delle istituzioni repubblicane. A loro dobbiamo essere grati, come persone, come amministrazione penitenziaria, come rappresentanti di un pezzo dello Stato. Perché se oggi le istituzioni sono forti e vitali – ha aggiunto Renoldi – e se oggi possono ancora proseguire nella loro opera al servizio della Costituzione e delle leggi, lo dobbiamo alla loro azione e al loro esempio”.

 

Al termine della cerimonia nell’Aula Minervini, il Ministro e il Capo Dap hanno incontrato e ringraziato i familiari dei caduti per la loro presenza e per una vicinanza all’Amministrazione che continua nel tempo.

“E’ anche grazie al sangue dei vostri familiari che abbiamo vinto la più pericolosa aggressione alla nostra democrazia – ha concluso il Ministro riferendosi alla lotta al terrorismo -. Una vittoria ancora più importante perché è stata conseguita nel rispetto delle garanzie costituzionali e della legalità, senza leggi speciali”.