Intitolazione della Scuola superiore dell’esecuzione penale alla memoria di Piersanti Mattarella

dic

05

2017
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La Scuola Superiore dell’Esecuzione Penale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è stata intitolata alla memoria di Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia, barbaramente ucciso in un vile attentato di mafia il 6 gennaio 1980. La cerimonia di intitolazione si è svolta stamattina alla presenza del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo e dei familiari dell’On. Piersanti Mattarella, i figli Bernardo e Maria e la nipote Laura, nella sede della Scuola Superiore in Via Barellai a Roma.
L’intitolazione è stata fortemente voluta dal Ministro della Giustizia e pienamente condivisa dal Capo del Dipartimento, per testimoniare, come ha detto il Ministro Andrea Orlando “il legame che abbiamo voluto tracciare con l’On. Piersanti Mattarella e con il dovere dello Stato di onorare la sua memoria”.
Il Capo del Dipartimento Santi Consolo ha ricordato la figura di Piersanti Mattarella “un eroe che come principale interesse aveva l’insegnamento. Idealmente alla figura di Piersanti Mattarella, docente di diritto, ci lega un patrimonio di conoscenza, di identità, di valori e di ideali”. Santi Consolo ha ricordato l’eccezionale carisma di Piersanti Mattarella, “una dote rara, unita alla massima disponibilità per il prossimo e all’estrema affidabilità umana che infondeva forza a tutti i giovani che seguivano i suoi insegnamenti”. Il Capo del Dipartimento, nel ripercorrere le vicende umane e professionali si è soffermato in particolare sulla coraggiosa battaglia dell’On. Mattarella “contro le corruttele nel settore dei pubblici appalti, le degenerazioni della Pubblica Amministrazione e contro l’abusivismo edilizio in Sicilia gestito dalla criminalità organizzata, ponendo per legge limiti alla edificabilità dei suoli. Una battaglia che era un vero e proprio attacco al cuore della criminalità organizzata e che poneva fine alla commistione con i poteri marci della politica.” L’attentato mafioso che stroncò la vita di Piersanti Mattarella, ha proseguito Santi Consolo, voleva interrompere un percorso di progresso; la storia d’Italia sarebbe stata da subito diversa e migliore. Il vile attentato si consumò la mattina del 6 gennaio 1980, in una strada affollata di Palermo e fu immortalato dagli scatti di Letizia Battaglia che rende testimonianza di quei tragici momenti. Santi Consolo ha quindi espresso profonda gratitudine ai familiari di Piersanti Mattarella, che hanno dato il loro assenso all’intitolazione della Scuola Superiore dell’esecuzione penale.  
Per il Ministro della Giustizia tale inaugurazione “si lega idealmente a due momenti importanti di questa legislatura, in cui abbiamo voluto soffermarci su temi cruciali della nostra democrazia, per costruire insieme un ‘lessico istituzionale’ più adeguato ad affrontare alcuni temi di grande rilevanza sociale. Mi riferisco agli Stati Generali dell’Esecuzione Penale e agli Stati Generali della Lotta alle Mafie.”
Nel ripercorre l’impegno e il metodo che hanno caratterizzato gli Stati Generali dell’Esecuzione Penale, il Ministro ha affermato “ci siamo posti l’orizzonte di un vero reinserimento sociale, in un’esecuzione penale vista secondo la logica riparativa. In questi anni dello spaesamento, dell’incertezza, del rancore, accentuati dalla crisi, abbiamo vissuto una pericolosa tendenza: la tendenza a ridurre ogni questione relativa allo Stato sociale alla deriva verso lo Stato penale, svuotando le stesse domande di giustizia. Ci siamo occupati di esecuzione penale, con gli Stati Generali, per insistere invece su una più vasta consapevolezza sociale della pena, sulle azioni sociali che devono accompagnare la pena, anche per ridurre il rischio di recidiva che affligge il nostro sistema.” (…) Il La formazione, ha rimarcato Orlando “è la spina dorsale di questa idea di uno Stato che sappia costantemente rinnovarsi, di uno Stato strategico, di uno Stato intelligente. Costruire e alimentare canali sempre più efficaci di formazione è quindi essenziale per affrontare le sfide odierne. Ma i contenuti, pur importanti, rischiano sempre di restare vuoti quando sono privi di una bussola, di un orientamento, di un asse morale che ne guida l’elaborazione e l’attuazione. Per questo dobbiamo ricordare e custodire alcuni passaggi essenziali della storia del nostro Paese. La consapevolezza civica sta nella capacità di saper declinare sempre la nostra memoria al presente, in particolare quando la memoria ci parla dei nodi centrali della nostra democrazia, attraverso l’efferatezza della violenza che ha colpito lo Stato e i suoi rappresentanti. Dobbiamo ricordare per questo l’onorevole Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Siciliana, facendo memoria del suo barbaro assassinio del 6 gennaio 1980. La mia presenza qui vuole anche testimoniare l’importanza di fare tutto il possibile per giungere, anche dopo tanti, troppi anni, a una verità priva di ombre e di incertezze.”
La Scuola superiore dell’esecuzione penale, istituita nell’ambito della Direzione generale della Formazione, è l’istituto di alta formazione per dirigenti e funzionari dei Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria, della Giustizia Minorile e di Comunità e del Corpo di Polizia Penitenziaria. Riccardo Turrini Vita, Direttore generale della Formazione, ha ricordato che “l’intitolazione che si fa oggi della Scuola superiore al nome di Piersanti Mattarella la lega ad un uomo che resta testimone eloquente e vivido simbolo di fortezza nella giustizia, di prudenza e temperanza nel servizio al bene comune e alle istituzioni della Repubblica.”