Astrea, Cipriani bomber a sorpresa: “Non posso fermarmi proprio ora”

dic

18

2019
Alessio Cipriani, nuovo bomber biancoazzurro
Alessio Cipriani, nuovo bomber biancoazzurro

In una settimana la vita può cambiare: è successo ad Alessio Cipriani, tra l’8 e il 15 dicembre, quando segnando quattro gol in due vittoriose partite ha rilanciato l’Astrea nel Campionato d’Eccellenza. Prodezze che hanno attirato l’attenzione di molti su un ragazzo non ancora ventenne (festeggerà 20 anni il 9 gennaio): per i lettori della Gazzetta Regionale è stato il miglior giocatore della 15a giornata (doppietta al Casal Barriera) e già nella precedente – dopo i due gol a Formia – aveva mancato il riconoscimento per tre voti.

“L’Astrea? I primi contatti li ho avuti a 16 anni, quando giocavo negli allievi dell’Urbetevere – ricorda Alessio – Dopo una partita venne da me Leonardo De Pasquale (già nello staff tecnico dell’Astrea in C2, ndr) e mi parlò della squadra, dell’ambiente”.

Da quel momento l’ex allenatore in seconda dei biancoazzurri è diventato il suo mentore, guidandolo nella scelta delle squadre: “La mia prima maglia è stata quella della Vigor Perconti, da ragazzino, ma poi ne ho cambiate parecchie, soprattutto per esigenze familiari: le giovanili di Urbetevere, Aurelio, Romulea, Racing Fondi fino agli esordi in prima squadra nel Campus Eur e nell’Ottavia”.

Allora, le tappe fondamentali: “Urbetevere, avevo 13 anni e mi dicevano che ricordavo Bobo Vieri, un paragone che mi riempiva d’orgoglio”. Il fatto è che Alessio, stazza di 80 chili per 186 centimetri di statura, ora è in grado di far sentire il suo fisico a tutti i difensori della categoria: “Peccato che poi mi assegnassero i ruoli più diversi, anche il difensore: quando ero al Campus Eur mi è capitato di marcare Simone Di Iorio, con il quale faccio ora coppia d’attacco nell’Astrea”. Da non credere, perché con la maglia nera del Campus ha messo insieme numeri da attaccante di razza, 20 presenze e 19 gol, giocando spesso il sabato con la juniores e la domenica in prima squadra.

“La scelta di venire nella squadra della Polizia Penitenziaria è maturata in ottobre, anche per motivi tecnici. E poi cercavo una situazione tranquilla, quasi familiare: ho trovato esattamente l’ambiente che mi avevano descritto”. Un arrivo in pieno cambio della guardia: “Mi sono allenato una settimana con Mastrodonato, poi è subentrato Dalia Santi”. Dalla nuova gestione al pirotecnico esordio: “A Formia sono partito dalla panchina, sostituendo Ivan Giuntoli, e per la prima volta in carriera ho giocato in un attacco a due punte, con Simone Di Iorio”. Impatto da bomber consumato: un gol di piede, uno di testa e in mezzo un rigore procurato. E’ stato allora che è tornato fuori il modello Bobo Vieri: “Sono mancino, ma calcio anche di destro e nel gioco aereo mi faccio valere. Le botte? Fanno parte del gioco e in quasi 15 anni sono stato espulso solo una volta: ero il capitano della juniores al Campus Eur e in realtà mi hanno punito per la responsabilità del ruolo”.

Per un romano ha simpatie “pericolose”: “Famiglia juventina, al completo: la mia sorellina, che ha cominciato ora a giocare a calcio, si chiama Alena… In onore della Seredova, all’epoca moglie di Gigi Buffon”. Ora però la sua maglia è biancoazzurra, la indosserà anche sabato prossimo a Cisterna: “Le feste? Le passerò in famiglia e con la ragazza, ma devo anche allenarmi: è un momento magico, non posso fermarmi proprio ora”.