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L’Ufficio per la Sicurezza Personale e per la Vigilanza (U.S.Pe.V.) è stato istituito con D.M. 31 marzo 2004.

Con P.C.D. dell’8 settembre 2015, viene articolato in due Reparti:

  • Reparto “Sicurezza del Ministero”, con sede presso il Ministero di Giustizia, che attende ai servizi di vigilanza, sorveglianza e controllo della sede ministeriale e delle persone che ivi operano ed accedono, tutela, scorta e protezione del Ministro, dei Sottosegretari di Stato e delle altre personalità soggette a misure di protezione.
  • Reparto “Sicurezza organi centrali”, presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, con compiti di vigilanza, sorveglianza e controllo delle strutture dipendenti dal Ministero, nonché di sicurezza delle persone che ivi operano ed accedono.

Il Comandante di ciascun Reparto viene individuato tra gli appartenenti al ruolo dei funzionari del Corpo.

L’ U.S.Pe.V. svolge i propri compiti nel rispetto delle più ampie direttive provenienti dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (UCIS), struttura interforze presente presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Con legge 30 giugno 2009, n. 85 viene istituita la Banca Dati Nazionale del DNA, presso il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, e il Laboratorio Centrale per la Banca Dati Nazionale del DNA presso il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Il D.M. 2 marzo 2016 ha istituito nell’ambito della Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento del DAP, l’Ufficio VI – Laboratorio Centrale Banca dati DNA “Grazia De Carli”, con il compito di curare l’organizzazione ed il funzionamento del “Laboratorio Centrale” e relazioni con l’Autorità Giudiziaria e i servizi di polizia giudiziaria.

Presso il Laboratorio Centrale presta servizio il personale appartenente ai Ruoli Tecnici del Corpo di Polizia Penitenziaria, i cui compiti istituzionali sono disciplinati nel D.Lgs 162/2010 per le finalità specificamente connesse con la Banca Dati Nazionale del DNA. L’impiego di personale dotato di una elevata formazione scientifica universitaria e post-universitaria nei settori della biologia forense e dell’informatica ha consentito e consente tuttora alla Polizia Penitenziaria di rappresentare un punto di riferimento imprescindibile e di eccellenza.

Sin dal dicembre 2017, dopo aver raggiunto con successo l’accreditamento del Laboratorio Centrale (requisito normativo cogente), il personale dei Ruoli Tecnici del Corpo di Polizia Penitenziaria contribuisce alla piena funzionalità della Banca Dati Nazionale del DNA, soprattutto nei casi di maggiore rilevanza investigativa. L’ accreditamento, rilasciato a seguito della verifica degli Ispettori dell’Ente Italiano di Accreditamento ACCREDIA con cadenza annuale, è stato confermato anche per il 2023 alla data del 14 dicembre, a dimostrazione di come il Laboratorio Centrale sia motivo di orgoglio per il personale dei Ruoli tecnici e, in generale, per la la Polizia Penitenziaria.

Ministero della giustizia | Ufficio VI - Laboratorio centrale banca dati nazionale del DNA 'Grazia De Carli'

Il Nucleo Investigativo Centrale è incardinato nell’ambito dell’Ufficio del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Il N.I.C. è un reparto specializzato della Polizia penitenziaria che, come Servizio Centrale di Polizia giudiziaria, si occupa, in via prioritaria, di indagini in materia  di criminalità organizzata e terrorismo o che, in ragione della particolare complessità, non possono essere svolte dai reparti territoriali di Polizia penitenziaria.

Istituito con D.M. del 14 giugno 2007 è stato riorganizzato con il D.M. 28 luglio 2017, che ha stabilito le misure per la riorganizzazione  delle strutture, delle funzioni del Nucleo Investigativo Centrale e delle articolazioni territoriali, in attuazione dell’art. 11, comma 2, lettera b) del D.M. 2 marzo 2016.

Come Servizio Centrale di Polizia giudiziaria svolge, in via continuativa e prioritaria, le funzioni di polizia giudiziaria indicate nell’art. 55 c.p.p., alle dipendenze funzionali e sotto la direzione dell’autorità giudiziaria, per fatti di reato commessi in ambito penitenziario o, comunque, direttamente collegati ad esso. L’attività investigativa, di iniziativa o su delega dell'Autorità giudiziaria, è di regola svolta dal N.I.C. relativamente a:

  • delitti di criminalità organizzata nazionale e internazionale;
  • delitti di terrorismo, anche internazionale, ovvero di eversione dell’ordine costituzionale;
  • indagini per fatti che riguardano più istituti penitenziari ovvero interessano ambiti territoriali eccedenti la regione in cui è situato l’istituto;
  • indagini di speciale complessità che richiedono necessariamente l’impiego del N.I.C.

Il N.I.C., oltre a coordinare operativamente le attività di indagine delle 11 articolazioni regionali, è anche un osservatorio investigativo privilegiato, che attraverso l'analisi e il raccordo informativo studia le dinamiche dei fenomeni criminali, del terrorismo interno, del terrorismo internazionale e della radicalizzazione e del proselitismo in carcere, a tutela della sicurezza penitenziaria e pubblica.

Il Gruppo Operativo Mobile è stato istituito con P.D.G. del 1997 e successivamente è stato qualificato da un punto di vista normativo con apposito D.M. del 19 febbraio 1999.

Il G.O.M. opera alle dirette dipendenze del Capo del Dipartimento e svolge i compiti individuati dal D.M. 4 giugno 2007.

In particolare, cura la traduzione e i piantonamenti dei detenuti e internati ad altissimo indice di pericolosità che possono essere effettuati, per motivi di sicurezza e riservatezza, con modalità operative anche in deroga alle vigenti disposizioni amministrative; provvede al servizio di custodia dei detenuti sottoposti al regime speciale previsto dall’art. 41 bis, comma 2, legge 26 luglio 1975, n. 354, nonché dei detenuti che collaborano con la giustizia ritenuti, dalla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento, di maggiore esposizione a rischio; interviene, su disposizione del Capo del Dipartimento, in ogni altro caso determinato dall’esigenza di fronteggiare gravi situazioni gestionali in ambito penitenziario.

Il G.O.M. ha sede in Roma e si articola in 12 Reparti Operativi presenti presso altrettanti istituti penitenziari.

Il servizio delle traduzioni consiste in tutte quelle le attività di accompagnamento coattivo, da un luogo a un altro, di soggetti detenuti e internati, fermati, arrestati o comunque in condizione di restrizione della libertà personale.

Il servizio dei piantonamenti, invece, assicura la custodia dei detenuti e degli internati ricoverati in luoghi esterni di cura.

Il Servizio è articolato su tre livelli operativi: centrale, regionale e locale.

Il Servizio Navale, disciplinato dall’art. 54 del D.P.R. 1999, n. 82, costituisce un supporto operativo-logistico alle strutture penitenziarie di Favignana, Porto Azzurro-Marina di Campo, Gorgona, Venezia e Napoli.

Le unità navali e i mezzi navali di qualsiasi tipo, in dotazione alla Polizia Penitenziaria, portano il contrassegno specifico del Servizio Navale del Corpo. In relazione alle prestazioni, il naviglio si distingue in:

  • naviglio d'altura, se atto alla navigazione senza particolari limitazioni;
  • naviglio costiero, se atto alla navigazione non superiore alle venti miglia dalla costa;
  • naviglio d'uso locale, se atto alla navigazione non superiore alle sei miglia.

Il servizio di Polizia Stradale è incardinato nell'ambito dell'Ufficio X della Direzione Generale del Personale e delle Risorse ed è stato istituito con P.C.D. (Provvedimento del Capo Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria) del 10 gennaio 2008, a seguito della riforma dell'articolo 12 del Codice della Strada avvenuta con la Legge n, 214/2003 che ha modificato e integrato il Decreto Legislativo n. 285 del 30 aprile 1992.

Con le modifiche introdotte dalla Legge 1° agosto 2003, n. 214, il nuovo articolo 12 "Espletamento dei servizi di polizia stradale", dispone:

L'espletamento dei servizi di polizia stradale previsti dal presente codice spetta:
a) in via principale alla specialità Polizia Stradale della Polizia di Stato;
b) alla Polizia di Stato;
c) all'Arma dei carabinieri;
d) al Corpo della guardia di finanza;
d-bis) ai Corpi e ai servizi di polizia provinciale, nell'ambito del territorio di competenza
e) ai Corpi e ai servizi di polizia municipale, nell’ambito del territorio di competenza;
f) ai funzionari del Ministero dell'interno addetti al servizio di polizia stradale;
f -bis) al Corpo di polizia penitenziaria e al Corpo forestale dello Stato, in relazione ai compiti di istituto.

Il punto f-bis) introdotto dalla legge richiamata ha permesso al personale della polizia penitenziaria di poter assolvere le funzioni e i servizi di polizia stradale disciplinati dall’art. 11 del vigente Codice, in relazione ai compiti di istituto. Il Corpo di polizia penitenziaria di fatto non impegna pattuglie per l'espletamento esclusivo del servizio di polizia stradale sul territorio, bensì compie tale attività durante l'espletamento dei propri compiti istituzionali su tutto il territorio nazionale.

Il Servizio di Polizia stradale è attivo dall'anno 2011 con la circolare n. 0180148 del 5/5/2011, a firma del Capo del dipartimento ed è organizzato su tre livelli operativi:

  • Livello centrale: Sezione di Polizia Stradale - Servizio Centrale - dislocata presso l'Ufficio X -Traduzioni e Piantonamenti - della Direzione Generale del Personale e delle Risorse;
  • Livello Regionale: Sezioni di Polizia Stradale - Dislocate presso i Provveditorati Regionali dell'Amministrazione Penitenziaria e/o presso i distaccamenti;
  • Livello locale: Nuclei Traduzioni e piantonamenti presso gli Istituti Penitenziari.

Il Servizio a cavallo è stato istituito con Decreto del Ministro della Giustizia del 18 novembre 2003.

A esso è attribuito il compito di garantire l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari che hanno sede in particolari aree rurali o boschive. Sono presenti due Reparti presso le colonie penali di Mamone e Is Arenas, coordinati da due unità appartenenti al ruolo ispettori.

Gli appartenenti al Servizio a cavallo svolgono, inoltre, attività di rappresentanza in occasione di cerimonie di particolare rilevanza.

La specialità di Matricolista è stata istituita con D.M. del 19 ottobre 2009.

Il Matricolista, nell’ambito del servizio di matricola previsto dall’art. 45 del Decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1999 n. 82, cura le operazioni di immatricolazione e scarcerazione dei detenuti e degli internati e gestisce la situazione delle loro posizioni giuridiche tenendole costantemente aggiornate, mantenendo il collegamento operativo con il sistema informativo centrale e le cancellerie degli archivi giudiziari.

Organizza, inoltre, la partecipazione dei ristretti alle incombenze giudiziarie e processuali, annotando e svolgendo quelle attività conseguenti alle sentenze emesse dalle Autorità Giudiziarie.

I matricolisti organizzano e gestiscono le posizioni dei ristretti riguardo ai colloqui con i difensori, agli interrogatori dell’Autorità Giudiziaria, ai colloqui investigativi e alle udienze di convalida.

La specialità di Istruttore di tiro, istituita dall’art. 23 del D.P.R. 1995 n. 395  è svolta da unità di Polizia Penitenziaria, per l’attività addestrativa-operativa del personale, per la ricerca e la sperimentazione di nuove tecniche di tiro e di intervento, di armi, munizionamento ed equipaggiamento, seguendo le direttive dell’Istituto Nazionale di sperimentazione e perfezionamento al tiro del Corpo di Polizia Penitenziaria.

L’Istruttore di tiro addestra il personale di Polizia Penitenziaria circa le tecniche operative di tiro, le armi in dotazione al Corpo ed il loro utilizzo e funzionamento.