Ventennale Gom, Bonafede: “Una storia al servizio di sicurezza e legalità”

Apr

04

2019
Il Ministro Bonafede consegna una targa commemorativa
Il Ministro Bonafede consegna una targa commemorativa

 

“Il Gruppo operativo mobile rappresenta un’eccellenza assoluta nel panorama nazionale delle forze di polizia e di sicurezza. Nel corso del tempo gli uomini in forza al Gom si sono contraddistinti per preparazione, capacità d’intervento e affidabilità.  Sono stati raggiunti risultati di assoluto prestigio, dalla gestione di personaggi di elevato spessore criminale, al trattamento di elementi di spicco della mafia, alcuni dei quali hanno intrapreso un percorso di collaborazione. Grazie alla professionalità e alla dedizione degli uomini appartenenti al Gom si è reso possibile lo svolgimento, in condizioni di assoluta sicurezza, di numerosi processi che hanno avuto una rilevanza particolare per la storia del nostro Paese”. Con queste parole il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, è intervenuto all’iniziativa per celebrare il ventennale dalla costituzione del Gruppo Operativo Mobile (Gom) del Corpo della Polizia Penitenziaria.

Bonafede ha anche sottolineato l’importanza del contributo che il Gom fornisce quotidianamente alla prevenzione del crimine e all’attività investigativa della magistratura e ha ricordato l’impegno del ministero per garantire condizioni di lavoro adeguate e sicure a tutti gli agenti.

Durante l’evento, dal titolo “Gom, vent’anni di contrasto alla criminalità organizzata”, è stato presentato, il fazzoletto di cotone su cui è incisa una canzone risalente al 1901. Il fazzoletto, custodito nell’Archivio di Stato di Bari, è un autentico reperto storico-giudiziario essendo considerato il primo “pizzino” veicolato all’esterno del carcere da un detenuto di spicco della criminalità organizzata. Al termine dell’incontro, svoltosi nella Scuola di formazione e aggiornamento della Polizia Penitenziaria “Giovanni Falcone” di Roma, il ministro Bonafede e il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, hanno consegnato le targhe ricordo ai referenti dei 12 reparti operativi mobili dislocati sull’intero territorio nazionale.

Francesco Basentini, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ha sottolineato la delicatezza e la complessità dei compiti del Gom, tra cui la gestione dei detenuti sottoposti al regime carcerario speciale 41 bis.

Il Generale di Brigata, Mauro D’Amico, direttore del Gom, ha ricordato con orgoglio la “professionalità, la fierezza e il senso del dovere degli uomini del Gruppo che quotidianamente affrontano rischi e superano difficoltà adempiendo con dovere e competenza ai loro delicatissimi compiti”.

Francesco Lo Voi, Procuratore della Repubblica di Palermo, ha ringraziato gli agenti in forza al Gom per il quotidiano supporto alle indagini su Cosa nostra: “La Polizia Penitenziaria italiana è la migliore al mondo per professionalità ed esperienza, nonostante difficoltà e carenze. In passato i capi boss detenuti riuscivano ad avere notizie dall’esterno. Ricordo come nel 1992 al carcere Ucciardone di Palermo si brindò alla notizia della strage di Capaci e poi dell’attentato in via D’Amelio. Grazie al regime speciale e al lavoro del Gom la situazione è cambiata”.

Lirio Abbate, vice direttore del settimanale L’Espresso, ha evidenziato “il contributo indispensabile della Polizia Penitenziaria all’attività di monitoraggio e investigazione sulla criminalità organizzata. Gli agenti del Gom osservano da vicino i capimafia al regime carcerario del 41 bis. In molte delle carte giudiziarie che leggiamo troviamo proprio i frutti del lavoro del Gom”.

Giovanni Bombardieri, Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, ha posto l’accento sull’importanza del regime carcerario speciale: “Il 41 bis è uno strumento necessario per interrompere definitivamente i rapporti tra esponenti detenuti della criminalità organizzata e clan di provenienza. Ricordo come nel tempo il Gom, grazie alla sua capacità di saper leggere quello che avviene all’interno degli istituti di pena, abbia svolto un servizio di grande utilità per il contrasto del potere criminale della ‘ndrangheta. La collaborazione tra magistratura e amministrazione penitenziaria è essenziale”.

Giovanni Russo, Procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, ha aggiunto: “Il regime di 41 bis, accanto ai collaboratori di giustizia, rappresenta uno dei pilastri del contrasto alla mafia e un modello a livello internazionale. E proprio in questo ambito così cruciale il Gom svolge i suoi fondamentali compiti. Il lavoro degli agenti è decisivo anche per prevenire il rischio di radicalizzazione in carcere”. Russo ha anche ricordato che, nell’ambito dell’iniziativa di collaborazione giudiziaria internazionale “El Pacto”, l’Italia fornirà ai Paesi latinoamericani istruzioni su come gestire i narcotrafficanti e gli esponenti criminali più pericolosi.

Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, ha specificato che “ogni restrizione volta a troncare le possibilità di comunicazione tra i boss in carcere e il mondo esterno è una misura necessaria e doverosa”.