Contro la violenza sulle donne, tutte le forze in campo

nov

20

2023
Contro la violenza sulle donne, tutte le forze in campo
Contro la violenza sulle donne, tutte le forze in campo

 

Si è aperto con un minuto di raccoglimento in memoria di Giulia Cecchettin il convegno “Contro la violenza sulle donne: tutte le forze in campo”, svoltosi oggi a Roma nella sede del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

“Silenzio e raccoglimento da interpretare anche nel senso di raccogliere tutte le nostre forze per reagire”, ha detto in apertura dei lavori il capo Dap Giovanni Russo, che ha individuato nell’educazione, nella prevenzione e nella riabilitazione gli strumenti da utilizzare nel percorso di contrasto alla violenza di genere. “Dobbiamo essere tutti sentinelle – ha aggiunto Russo – in grado di cogliere segnali allarmanti, come mancanza di empatia, rischio di aggressioni e comportamenti letali”.

Immagine della sentinella evocata anche dal Capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia Alberto Rizzo, che ha sottolineato l’importanza in ogni ambiente di lavoro, così come in tutte le strutture complesse, di individuare segnali premonitori di gesti di aggressione. “Non è aumentando le pene che si contrasta la violenza di genere – ha specificato Rizzo – Il problema deve essere affrontato in modo stratiforme, coinvolgendo tutti gli attori in campo”.

Presenti al convegno, moderato da Incoronata Corfiati, primo dirigente di Polizia Penitenziaria, alcuni ragazzi delle classi terze dell’istituto comprensivo intitolato a don Pino Puglisi. “E’ coinvolgendo le scuole e i ragazzi che inizia il cambiamento culturale – ha detto Irene Marotta, primo dirigente di Polizia Penitenziaria e neo presidente del Comitato Pari Ppportunità. “Se è necessaria la rieducazione, vuol dire che qualcosa non ha funzionato nel processo di educazione. Da qui la scelta di coinvolgere le scuole nella consapevolezza che l’informazione e l’educazione sono il primo strumento di prevenzione”.

E' lei a illustrare il fil rouge dell'incontro: “Il tema del convegno, la scelta dei relatori sono legati all’idea di creare un’occasione per riflettere insieme, attraverso la conoscenza di ciò che fanno le forze di polizia, la magistratura e l’Osservatorio permanente sull’efficacia delle norme in tema di violenza di genere e domestica”. Poi Marotta ha riportato alcuni dati relativi alla presenza di detenuti in carcere per reati di maltrattamenti in famiglia e verso fanciulli (5.485), atti persecutori (2.227) e violenza sessuale (3.953).

Diverse esperienze e approcci nel contrasto alla violenza di genere sono stati trattati da Maria Monteleone, componente dell’Osservatorio, Marina Contino, primo dirigente della Polizia di Stato e direttrice del servizio centrale anticrimine, Barbara Vitale, tenente colonnello dell’Arma dei Carabinieri e comandante della Sezione atti persecutori, Carlo Brunetti, direttore della casa di reclusione di Carinola, e Samuela Cuccolo, comandante della casa di reclusione di Bollate.

 

(prima parte)